Recensione di Tommaso Cicerone classe 3T

Oro blu

Storie di acqua e cambiamento climatico di Edoardo Borgomeo

L'acqua ha un'importanza fondamentale nella nostra vita e sotto tutti gli aspetti: da quello legato alla nostra sopravvivenza fino ad arrivare al suo utilizzo nelle espressioni più raffinate e sofisticate nella nostra lingua italiana. L'acqua può avere funzione di mezzo di trasporto, di sostentamento, di guarigione, di salute, ma al tempo stesso di distruzione e di ricatto. L'acqua può rappresentare il divertimento, il terrore, può rappresentare la vita e anche la morte.

Il libro di Edoardo Borgomeo, pubblicato da Laterza nel 2020, ci racconta, attraverso un viaggio affascinante in paesi quali Bangladesh, Pakistan, Messico, Brasile, Australia la vita quotidiana legata all'acqua delle persone che incontra.

Introduce un concetto importante:"idrofilia", concetto "rubato" alla scienza, che "vuol dire comprendere e conoscere il potenziale sociale dell’acqua, la sua capacità di collegare le aspirazioni di centinaia e migliaia di individui per modificare le strutture del potere e le decisioni pubbliche è una visione dell’acqua come occasione per articolare i propri bisogni e prendersi parte della responsabilità, senza prepotenze contro altri esseri umani, e senza distruggere gli ecosistemi" (pp. 136-137). Proprio l'utilizzo di alcuni termini e concetti prettamente scientifici rivelano le competenze da ricercatore universitario ad Oxford proprio nel campo ingegneristico dell'autore.

Sono molti i ragionamenti che alcune frasi dell’autore mi hanno indotto a fare, tra questi quello che ci fa riflettere sul fatto che ci si accorge dell’acqua solo quando non c’è, esattamente come la felicità penso io.

È risultato molto piacevole come l'autore abbia espresso concetti così profondi e universali, raccontandoci esperienze personali lavorative che lui stesso ha vissuto. Questo libro è risultato scorrevolissimo e mi ha fatto conoscere alcune realtà sociali, scientifiche e di costume di paesi lontani.

Un viaggio affascinante tra culture , luoghi e anche ingiustizie.

Unico a neo, a parer mio, il titolo, che non è accattivante come invece è il suo contenuto.

 

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